Corso di formazione 2018 - Aiutarli a casa loro? - Centro Astalli

Sviluppi e scenari della politica europea sulle migrazioni

Corso di formazione in collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana


Protezione è sentirsi a casa.

I rifugiati non possono sentirsi a casa nei Paesi europei, dove la legislazione spinge ad autorizzare soggiorni sempre più temporanei e precari e, allo stesso tempo, nazionalismi e movimenti identitari marginalizzano e discriminano anche chi è presente da tempo.

Si argomenta - e anche la riforma del Sistema Comune d'Asilo Europeo va in questo senso - che le persone possono ottenere protezione sufficiente anche nei Paesi di transito, dove in varie modalità sono trattenuti o respinti i migranti che tentano il viaggio verso l'Europa. Ma qual è la realtà di questi Paesi?
Come viene trasformata dall'intervento e dalle politiche dell'Unione europea e dei singoli Stati membri?
Infine un numero crescente di persone non avrebbe titolo alla protezione internazionale e viene quindi rimpatriata, in forma volontaria o forzata. Che situazioni si trovano ad affrontare le persone dopo il rimpatrio? E quali sono le cause di queste situazioni, che non di rado si intrecciano con gli interessi economici e politici degli stessi Stati europei che valutano sicuri quei territori?

Casa loro

mercoledì 16 maggio - ore 17.30
Sempre più spesso si sente affermare che l'Unione europea dovrebbe fornire assistenza e protezione a chi ne ha bisogno principalmente nei Paesi stessi in cui le crisi si verificano. La nuova riforma del sistema d'asilo europeo sembra limitare molto l'applicazione del diritto di asilo e il rimpatrio è una delle principali situazioni prospettate per migliorare la gestione delle migrazioni forzate. L'Unione europea, per esempio, ha stretto un accordo con l'Afghanistan per facilitare i rimpatri di migliaia di richiedenti asilo e rifugiati afgani che vivono in Europa. Eppure mai come in questo momento vivere in Afghanistan è pericoloso: ai conflitti etnici tutt'ora irrisolti si è aggiunto un numero record di attacchi terroristici. Con quali criteri si decide che un Paese è "sicuro"? Che relazione ha questa definizione con la vita quotidiana delle persone?

Relatori:
- Christopher Hein, professore LUISS - Guido Carli
- Nico Piro, giornalista RAI

Casa Libia

mercoledì 23 maggio - ore 17.30
Le politiche europee si basano sempre più sull'esternalizzazione della protezione. Trovano fondamento sull'assunto che le persone possono godere di un "sufficiente livello di protezione" anche nei Paesi di transito. È davvero così? I principali Paesi di transito per i migranti forzati diretti in Europa sono la Libia e la Turchia, che infatti sono considerati luoghi strategici per importanti investimenti da parte dell'Unione e dei singoli Stati membri.

Relatori:
- Francesco Petrelli, portavoce Concord Italia
- Nello Scavo, giornalista Avvenire


Casa Europa

giovedì 31 maggio - ore 17.30
Episodi di intolleranza, discriminazione e xenofobia sono in allarmante crescita in diversi regioni d'Europa. La cosiddetta crisi dei rifugiati è stata pretesto per scomposte reazioni di difesa e rigetto, che non sempre sono state contrastate con la dovuta fermezza dalle Istituzioni. La cittadinanza è concepita come un privilegio, motivo di esclusione e discriminazione tra chi risiede sullo stesso territorio. Rivendicazioni identitarie e localismi costruiscono muri, non solo sui confini esterni, ma anche all'interno delle singole comunità. L'Europa è più sicura per questo?

Relatore:
- Enrico Letta, presidente Istituto Delors
la brochure del corso

Il corso è gratuito. Ai partecipanti verrà rilasciato attestato di partecipazione.

Info e prenotazioni fino ad esaurimento posti: 06 69925099 - [email protected]

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